Il nostro nome è arrivato fino a Wimbledon, nel
Tempio, dove il tennis diventa pura spiritualità.
Anima e sport. Gioielli e sentimento.
E’ stata una bellissima, doppia, prima volta.
La prima volta per noi. La prima volta nel tabellone principale di singolare per Andrea Vavassori, che
abbiamo deciso di sponsorizzare perché rispecchia
tutti i valori della nostra Azienda.
Siamo diventati una cosa sola, nella sfida contro
l’americano Frances Tiafoe, e poi nel tabellone di
doppio, con un primo turno superato battendo la
coppia Baez/Delbonis. Abbiamo trattenuto insieme il
respiro, ci siamo regalati giornate speciali e atmosfere positive.
Andrea in campo, noi dietro le quinte a tifare per lui. Gioielli fra i gioielli.
La storia di Amen ha avuto inizio da un viaggio
interiore alla ricerca dell’anima, la parte più
profonda e meravigliosa di noi stessi. Un viaggio che
porta a riflettere sull’essenza dell’amore, un amore
universale, senza confine né limite alcuno. Anche la
storia di Andrea è amore, verso uno sport che è
passione interiore, accesa all’infinito.
Amen è nato da questo viaggio metaforico con il
primo bracciale ideato, nel 2012, da Giovanni
Licastro. Un oggetto dal design essenziale, con un
significato importante; un bracciale in pelle che
porta impressa una preghiera: il Padre Nostro. Anche
in Andrea vediamo l’essenzialità dell’esserci senza
urlare, una carezza allo spirito più profondo dello
sport.
Al centro del progetto di Amen ci sono la fede e l’amore, oltre al forte desiderio di voler condividere,
attraverso un gioiello, parole e simboli significativi
per essere vicino alle persone amate, perché si
sentano protette.
Amen vuol dire indossare un sentimento, un’emozione che nasce in modo quasi casuale ma
continua per scelta, e ci trasporta ogni giorno dove
vogliamo essere e con le persone con cui vogliamo
condividere i nostri valori più profondi. Un sentimento che questa volta ci ha trasportato fino
a Wimbledon, al fianco di Andrea. Si sono aperte le porte di un luogo straordinario, di un sentimento unico che abbiamo deciso di condividere. E’ stata una prima volta che non scorderemo mai.